giovedì 20 marzo 2008

Battesimo intrauterino

Quando, mesi fa, si dibatteva della esistenza del Limbo, inopportunamente liquidato da certa malastampa come "abolito", non si faceva notare che la Chiesa prevedeva, a norma del Codex del 1917, che il sacramento della grazia santificante fosse amministrato anche in condizioni di estrema necessità e pericolo di morte intrauterina del feto. Non si spiegherebbe, altrimenti, il ricorso a tale pratica se non ci fosse il ragionevole dubbio che il bambino possa godere della visione beatifica. Ma torniamo a noi.
Partendo dalla necessità del battesimo per la salvazione e dalla considerazione che la vita spiritualis costituisce un bene superiore alla vita temporalis, alcuni hanno raccomandato il battesimo del bambino nell'utero.
Per il medico cristiano è un dovere morale preoccuparsi del battesimo d'urgenza in qualsiasi caso d'immediato pericolo di morte del neonato, come pure del feto non ancora nato.

Questo dovere sussiste pure per i feti abortivi, anche a partire dai primissimi stadi, certamente sub condicione: "si vivis..."
In specie, per l'esecuzione del battesimo vi è da osservare che l'acqua battesimale deve bagnare il corpo del bambino in qualsiasi punto. Non è sufficiente che essa bagni la membrana vitellina o la placenta. E' il can. 746 del C.I.C. del 1917 a stabilirne le condizioni che così sintetizzo:

  1. Non si può praticare il battesimo intrauterino finchè vi sia fondata speranza che si possa praticare il normale battesimo dopo la nascita.
  2. Un bambino battezzato in utero, se sopravvive, deve essere di nuovo battezzato sotto condizione dopo la nascita.
Per l'esecuzione materiale del battesimo erano raccomandati i seguenti metodi:

  1. Rottura delle membrane e semplice ablutio o aspersio della parte del corpo raggiungibile.
  2. Aspersione mediante una siringa da iniezione: a) per via vaginale, attraverso le membrane dell'uovo; b) attraverso la parete addominale, l'utero e le membrane dell'uovo.
  3. Aspersione mediante syphunculus.
Possono venire presi in considerazione soltanto i metodi di cui al n.1 e 2 a).

Qualsiasi metodo scelto, il medico deve porre grande attenzione alle esigenze relative alla forma e alla materia del Sacramento (in specie, ricordo che è lecito aggiungere all'acqua delle sostanze disinfettanti) e deve adeguarsi rigorosamente alle esigenze mediche della asepsi (procedura che impedisce la contaminazione da parte di microrganismi), per non esporre a pericoli la madre.

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