venerdì 25 aprile 2008

Matrimonio e contratto

Il matrimonio cristiano, cattolico ma pure protestante, è un contratto e solo quello.
Lo stesso contratto è elevato a Sacramento; al contrario, se ciò cadesse nella disgrazia di non essere così inteso, si potrebbe sottomottere il matrimonio alla potestà laica e sottrarlo alla potestà ecclesiastica, promulgando e propagando il cosiddetto matrimonio civile. Se ne ricava, quindi, che codesto matrimonio è contratto naturale, vero ed onesto.
E' tesi prossima alla Fede che contratto e Sacramento sono una sola e stessa cosa, guai a dividerli. E' lo stesso contratto ad essere causa efficiente di Grazia nei contraenti, i coniugi.
Ecco la proposizione del Sillabo condannata dal Pontefice Pio IX:

Matrimonii Sacramentum non est nisi quid contractui accessorium ab eoque separabile, ipsumque Sacramentum in una tantum nuptiali benedictione situm est.

E ancora il Concilio di firenze nel decreto pro Armenis: [...] Causa efficiens matrimonii regulariter est mutuus consensus per verba de praesenti expressus.


Insomma, è lo stesso contratto che produce il Matrimonio, cioè il Sacramento.
Il consenso dei coniugi, indipendentemente da ogni benedizione e formula sacerdotale, quindi anche senza di questa, produce il contratto naturale che è Sacramento. Tra contratto e Sacramento non c'è alcuna distinzione.
Il grande Manzoni, da quel grande esperto in dottrina cattolica qual era, ce ne offre un saggio nell'episodio dei Promessi Sposi, allorquando Renzo e Lucia cercano di sorprendere Don Abbondio e sposarsi di sorpresa, facendone un testimone forzato in seguito al Decreto Tametsi del Concilio di Trento che apponeva l'impedimento dirimente della clandestinità.
Con il Decreto Ne Temere, entrato in vigore a Pasqua del 1908 e accolto pienamente nel CIC del 1917, la Chiesa estende universalmente (precedentemente non c'erano i mezzi) i contenuti disciplinari del Tridentino, chiudendo ancora di più le maglie per i Ministri del contratto che erano e restavano unicamente gli sposi.
Infatti, la materia del sacramento del matrimonio è il corpo dei nubendi. Uno lo dona all'altro e riceve in cambio il suo corpo: contratto, compravendita, sinallagma. La forma è l'accettazione di quel contratto: sì!

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